Capacità negativa: un accostamento che può suonare paradossale, perché è spontaneo attribuire a questo termine, ‘capacità’, una connotazione positiva. Consideriamo infatti positiva la capacità di individuare la presenza asintomatica del virus, di creare un vaccino, di far ripartire l’economia… essere capaci significa raggiungere i nostri scopi, avere successo, essere felici.
‘Capacità negativa’ è la traduzione di ‘negative capability’: parole usate nell’Ottocento dal poeta inglese John Keats per descrivere il dono, posseduto dai grandi scrittori, di lasciarsi condurre in uno stato mentale di incertezza e confusione, nello sforzo di raggiungere la visione della bellezza artistica.
Lo psicoanalista inglese Wilfred Bion, nel secolo successivo, usa questa espressione per riferirsi alla capacità di ascoltare un paziente, tollerando il dubbio e l’ansia dell’ignoto per tutto il tempo necessario a raggiungere l’intuizione del suo mondo interiore.
Bion considera questa capacità di fondamentale importanza per tutti, perché il normale corso di ogni esistenza comporta quelle situazioni ‘spiazzanti’, di cambiamento, nelle quali niente di quanto davamo per scontato sembra più offrire un senso, una sicurezza, una soluzione.
Il tempo del Coronavirus sembra corrispondere proprio a questo tipo di situazione, in cui professioni come il counseling sono deputate ad offrire ascolto, visioni alternative e sostegno al cambiamento. Per questo motivo, alcuni colleghi ed io abbiamo pensato di offrire dei colloqui a distanza gratuiti.
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